Lhong 1919: passato, presente e futuro nell’ex porto in stile cinese
Lhong 1919 è un angolo di pace e bellezza lontano anni luce dalla frenesia e dal rumore di numerose altre attrattive cittadine. Il vecchio porto in stile cinese è stato restaurato con cura ed eleganza creando così uno spazio moderno e polifunzionale arricchito da elementi contemporanei. Il risultato è sbalorditivo e trovarsi a passeggiare nel cortile di Lhong 1919, fare shopping nei suoi negozi, gingillarsi nei suoi caffè o ristoranti, non può che lasciare a bocca aperta.

Costruito nel 1850 come porto in stile cinese per le navi a vapore con il nome di Huo Chuan Lhong; convertito agli inizi del ‘900 in appartamenti e uffici, divenne il quartier generale dell’ Associazione Mercanti Cinesi (Kong Kek).
Nel 1919, tutta la struttura venne venduta alla famiglia Wanglee, che ebbe cominciato la propria attività di commercio di riso proprio da questo porto, e che, oggigiorno, grazie alla rinomata interior designer Rujiraporn “Pia” Wanglee, moglie di un membro della famiglia Wanglee, ha voluto restaurare la proprietà dei suoi antenati in un luogo di eredità culturale sino-siamese.

La struttura è composta da 3 edifici che circondano un cortile formando una U, simbolo di interconessione fra paradiso e inferno. L’edificio principale fronteggia il fiume e da’ dimora al Mazu Shrine, Tempio dedicato a Mazu, Dea dei Mari della mitologia cinese e protettrice di pescatori e i marinai. Tutt’ora centro nevralgico dell’intero complesso, luogo di culto dove i credenti tributano la loro fede con incensi e una preghiera, ma anche punto di maggior interesse artistico visto che la restaurazione ha portato alla luce numerosi dipinti lungo le finestre e le porte che rappresentano auspici per la dea e scene di vita tradizionali.


Forse la cosa più interessante è come sia stato portato a termine il restauro, conservando tutto il fascino delle vecchie mura. Non per nulla le parti scelte come sfondo per una foto ricordo, sono, dopo i dipinti, le mura stesse; anche se una fotografia non potrà mai rendere giustizia alla sensazione fuori dal tempo e dallo spazio che si prova passeggiando in quella corte.
L’altra cosa che colpisce è il dettaglio. Ogni legno, ogni panca, ogni pianta, ogni lampada, concorre a creare un’armonia di forme, colori e geometrie in cui il vecchio e il nuovo si esaltano a vicenda, a volte fondendosi senza distinzione.


Il complesso è abbastanza hipster e i negozi non sono certo economici, ma gli 8 brand artigianali presenti sono garanzia di qualità e interesse. Si va da prodotti in pelle, a vestiti realizzati con tessuti e lavorazioni locali, a pezzi di arredo e design in stile cinese.



Se non si è nel mood di fare acquisti si può ristorarsi in uno dei suoi caffè (cercate quello con gatto!) o nelle bancarelle presenti nel cortile; oppure si può provare la cucina Thai al Rong Si che ha un bel dehor proprio vista fiume (anche se devo dire che il rapporto prezzo/qualità non mi ha convinto e nemmeno il servizio mi è sembrato all’altezza della location).


Arrivare al Lhong 1919 è abbastanza facile, si può fare una bella passeggiata a piedi dalla BTS di Krung Thon Buri (circa 2,5km per 30 minuti, ma lungo tragitto vi sono alcuni luoghi interessanti come la Jam Factory e un bel tempio) oppure è attivo il servizio traghetto, fermandosi al Wanglee Pier.
Bangkok ha una storia recente ed ha assistito ad un’evoluzione vertiginosa del suo territorio e del suo paesaggio. Il boom economico ha spinto l’edilizia ad opere immense dal concept ardito e in un continente dove la salvaguardia del patrimonio architettonico non rispecchia i canoni europei, scoprire una perla come Lhong 1919 non può che renderci felici.
Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20, i ristoranti fanno servizio dalle 10 alle 22.
Pia Wanglee interior design studio
